Ogni anno il 19 marzo mi evoca tantissimi ricordi legati alla mia infanzia.
Per me il 19 marzo non è la Festa del papà, ai miei tempi ancora non era stata "istituita" dalla logica consumistica dei nostri giorni.
Per me il 19 di marzo è ancora sempre e solo San Giuseppe........ il giorno in cui facevo gli auguri di buon onomastico a mio zio, ma soprattutto il giorno in cui avevo il permesso di allontanarmi un poco da casa, con le miei amiche, per raggiungere i primi prati fuori dal centro abito e raccogliere le prime viole.
Il senso di libertà e il piacere di stringere tra le dita quel piccolo mazzolino profumato è ancora forte nei miei ricordi e ancora oggi riesco a sentire l'emozione che mi perdeva nel profondo dell'anima.
Ricordo poi la felicità nel trovare per prima una violetta bianca: una vera rarità per noi bimbe, un "trofeo" e un vanto se poi eri la sola a trovarne una!
Per me il 19 marzo è poi il giorno delle frittelle di San Giuseppe, che mia madre friggeva ogni anno ,sempre e solo in quel giorno.
Sento ancora loro sapore, lo scricchiolio sotto i denti dello zucchero che li rivestiva, sento ancora il loro profumo che pervadeva tutta la casa e la complicità che in quel giorno era forte tra le donne di casa (mia madre, mia nonna, mia cugina ed io) nella preparazione di quel prelibato dolcetto. Sapore tanto buono e a noi gradito, che spesso finivo per ustionarmi la punta della lingua per la smania di mangiarle le frittelle ancora caldissime, appena ritirate dall'olio bollente.
Chissà a voi cosa evoca invece il 19 di marzo......... mi piacerebbe saperlo.
Forse lasciando un commento sotto questo Post potreste raccontarmelo! Grazie a chi lo farà
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie
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G. Pascoli
Ciao, il 19 marzo ho sempre preparato qualcosa per il mio papà: a casa ogni occasione è buona per scambiarci qualche regalino. Ma da 9 anni sono mamma e questa è la festa più importante.
RispondiEliminaBarbara
fantastico ... faccio mio questo tuo ricordo ..... anche per me era un giorno importante .....gli auguri a tutti i Giuseppe e Giuseppina della mia famiglia e ve ne sono tanti e tutti lontani ....uno dei patroni della città di Parma ogni anno in città arrivano le giostre in questo periodo ..... però anche la festa del Papà ..... che ho sempre amato tantissimo e un pensiero ancora vola a Lui .....lo sai che ho piantato alcuni mazzetti di viole ?? le ho raccolte nel bosco .... sono viola e bianche proprio come le tue ... spero riescano ad attecchire ... bacioni Lella con una mano sola !!!
RispondiElimina.... i miei ricordi sono simili ai tuoi, come gli anni del resto!
RispondiEliminaLe viole di campo (ci saranno ancora?), le frittelle, gli auguri........ che bei ricordi!
Un abbraccio
Anche io da bambina amavo raccogliere grandi mazzi di violette nei boschi del mio paese che poi regalavo con orgoglio alla mia mamma. Il 19 marzo poi oltre al papà festeggiavamo l'onomastico della nonna materna, Faceva delle buonissime frittelle dall'aspetto molto simile alle tue con rum ed uvetta, purtroppo ha lasciato una ricetta molto vaga (e con i pesi espressi in libbre ed once), ho provato diverse volte a farla ...... ma non viene uguale!
RispondiEliminaUn abbraccio
Carla
Ciao Lella! I miei ricordi volano per il mio amato padre José con il nome di S. Giuseppe .... mi piace violette e il bianco sono incredibili!
RispondiEliminaBuona giornata!
Baci dal Portogallo.
Ana Love Craft,
www.lovecraft2012.blogspot.com
Da sempre adoro leggere i tuoi A m'arcord ..... che bei ricordi!
RispondiEliminaCondivido la passione per le violette di campo e per le frittelle di San Giuseppe. Grazie per avermene ricordato rofumi e sapori.
Bacio
Che bel post :) si vede che l'hai scritto con il cuore :)
RispondiEliminaanche io ho fatto in tempo a godere della festa di san Giuseppe: niente scuola, giretto con il papone ecc!
RispondiEliminabellissima la poesia. un abbraccio
amelie
......mi ricorda il mio onomastico, troppo vicino al compleanno, i miei nonni , la mamma di mia madre e il padre di mio padre ,perchè porto il loro nome, il mio papà che festeggiavo sempre e poi............Un abbraccio.
RispondiEliminaSono rimasta incantata a leggere questo post...a me questo giorno non ricorda nulla!!! Sarà perchè oggi mi sono svegliata di pessimo umore???
RispondiEliminaGrazie Lella per aver condiviso con noi questo fantastico ricordo...
Ti abbraccio Amelina
A casa mia mia nonna faceva i "pidoni" dei panzerotti con la l'indivia. Io continuo a farli ogni anno e li porto ai miei genitori e a mia suocera. Ricordare e mantenere le tradizioni serve a mantenere in vita chi non c'è più
RispondiEliminaUna delle prime poesie che mi hanno insegnato........bellaaaaa
RispondiEliminaMa che bei ricordi violette e frittelle!!Noi non usiamo festeggiare con dolci S.Giuseppe si faceva solo festa al papà e da scuola portavamo a casa un lavoretto fatto a mano e mio papà quando tornava la sera dal lavoro ne era tanto contento!!Quanto mi mancano i suoi sorrisi!!un bacione!!
RispondiEliminaRicordo con piacere i lavoretti fatti a scuola per il papà.
RispondiEliminaLa festa che facevano al paese natale di mio marito, eravamo tutti a pranzo dalla nonna e poi si andava per
le vie del paese dove c'erano le bancherelle che vendevano le castagne secche infilate nella corda.
Adoro i fiori gialli a cespuglio che ho sempre chiamato fiori di San Giuseppe.
Purtroppo non è nostra tradizione fare dolci.
Baci
grazie per aver condiviso con noi questo bellissimo ricordo...ti abbraccio buon fine settimana Lory
RispondiEliminaAnche i miei ricordi sono come i tuoi. Noi andavamo a raccogliere i fiori di malva. Ho festeggiato con la mia amica e rispetto vi marito mangiando gli sfinciuni siciliani ricoperti di ricotta. Maria
RispondiEliminaChe emozione leggere dei tuoi ricordi.Mi hai fatto tornare indietro un pò nel tempo e ricordare momenti lontani con i suoi profumi di fiori e dolci. Questo giorno oltre alla festa del papà per me era poter scorazzare per i campi del nonno sempre verdi e trapuntati di viole e margherite ... L'erba ancora umida dell'inverno alle porte che lasciava i pantaloni colorati di verde. Maria Teresa
RispondiEliminaquesto post mi ha regalato un attimo di dolce serenità....grazie di cuore...grazie! :)
RispondiEliminaCiao! Sarò una voce fuori dal coro...Sinceramente non ho molti ricordi legati a questa festa, anzi forse nessuno.
RispondiEliminaScolasticamente, le solite letterine o bigliettini che a scuola ci facevano preparare per papà. Tutt'ora, è un giorno per cui rinnovo i miei auguri al mio papà, e nient'altro, senza tanti fronzoli.
Oddio...ci sarebbe altro. Una cosa mi fa troppo male: non riuscire ad abbracciare mio padre per vergogna, anche se lui è sempre molto affettuoso con me e mia sorella. In famiglia non siamo state abituate ad abbracciarci quando ne sentivamo anche solo il bisogno...azz...quanti ci sto MALE.
Scusa lo sfogo...
Un abbraccio.
Per me e' la festa del papa, il mio e quello delle mie figlie
RispondiElimina��
Www.monicc.wordpress.com
Grazie Lella per il tuo ricordo del 19 marzo .......che dire anche per me è così. Abitavo da bambina in campagna e anche io andavo in cerca di violette ed era arrivata la primavera ed il pensiero era di fare gli auguri a chi si chiamava Giuseppe. Adesso anche è così, però non posso nascondere che quest'anno a S. Giuseppe (festa del papà) non ho potuto fare a meno di pensare al mio di papà che è salito in cielo da un mese. Comunque ancora grazie e buona giornata.
RispondiEliminaQuanti bei ricordi..anche per me è un giorno speciale..ogni anno ci facciamo gli Auguri io e il mio papà,è un dolce abbraccio fatto con tanto amore.
RispondiEliminabaci
Una bellissima fotografia di come ci si poteva divertire con "poco" ... di quando il divertimento era stare con le amiche in un prato o ai giardinetti!
RispondiEliminaGrazie!
I miei ricordi sono più o meno come i tuoi, noi avevamo un campo dietro casa dove potevamo scatenarci in lungo e in largo! Andando in giro per la città, cerco sempre con lo sguardo i colori dei fiori e delle violette che si trovavano in questo periodo, e ogni tanto per forutna se ne trovano ancora!
RispondiEliminaun abbraccio
sabrina
Un dolcissimo e commovente racconto...a me il 19 marzo fa pensare tanto al mio papà e alle cose che vorrei ancora dirgli, a quanto vorrei che i miei figli lo avessero conosciuto... grazie per aver condiviso i tuoi bei ricordi!
RispondiEliminaE' un giorno speciale perchè mio marito si chiama Giuseppe,ma soprattutto perchè io pugliese di nascita,rispetto le tradizioni napoletane,ogni anno si fanno le zeppole,non quelle di pasta choux che ho fatto la settimana prima al forno,ma quelle a base di patate che gli preparava la sua mamma.Come ogni anno sono finite subito,un abbraccio maria
RispondiEliminaPer me prima della festa del papà, prima di san Giuseppe, il 19 marzo era il compleanno del mio amatissimo nonno. Una data speciale, così come è stato speciale e sempre lo sarà lui nel mio cuore...
RispondiElimina